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In questa pagina alcune delle principali informazioni che di solito vengono chieste su Robocup e i robot calciatori. Ulteriori dettagli sono disponibili sulle altre pagine del sito della squadra o sul sito ufficiale di Robocup. Foto ad alta risoluzione sono disponibili via ftp o su richiesta fatta al team leader (allenatore) Andrea Bonarini.

 

Dal 1997 si svolgono ogni anno i campionati del mondo di robot calciatori (Robocup – http://www.robocup.org), che vedono coinvolte centinaia di squadre di robot organizzate in diverse leghe, a seconda delle dimensioni e degli obiettivi dei robot. Gli obiettivi a lungo termine sono di giungere a costruire una squadra di robot in grado di battere i campioni del mondo in carica (umani) nel 2050. Siamo per il momento molto lontani ( commento), ma si incominciano a vedere partite in ambiente indoor, in grado di coinvolgere un tifo acceso.

I robot sono tutti autonomi, cioe’ sono in grado di decidere cosa fare in campo, se passare la palla o portarla in porta, se dribblare un avversario o ritirarsi in difesa.
Milan Robocup Team (MRT) e' una squadra di robot calciatori della Middle-Size League. In sostanza si tratta di automobiline di dimensione massima 50x50 cm, dotate di PC a bordo e alimentati a batterie. I programmi sui PC ricevono immagini da una telecamera di bordo in grado di vedere quanto circonda il robot, le elaborano e si fanno un'idea della situazione. I robot possono anche scambiarsi informazioni via radio (collegamento internet wireless) ed eventualmente coordinarsi per attuare strategie di gioco. Sul PC di bordo abbiamo anche del software di intelligenza artificiale basato su logica fuzzy che analizza la situazione descritta da un modello del mondo costruito sulla base dei dati sopra citati, e decide quali sono le azioni piu' opportune. Comunica quindi le azioni che intenderebbe fare a un controllore realizzato con un microprocessore, che si occupa di governare i motori collegati alle ruote dei robot, e quindi di farli correre in campo anche a più di un metro al secondo. Per regolamento, i giocatori non possono avere strumenti per trattenere la palla, ma possono avere sistemi per calciarla. I robot che possiamo mettere in campo sono dotati di sistemi ad aria compressa o elettromagnetici che possono calciare la palla fino a circa due metri al secondo.

Le partite ufficiali vedono in campo un portiere e tre robot che si scambiano i ruoli di difensore, mediano e attaccante a seconda della situazione corrente. Si gioca su un campo 12m x 6 m con le porte di due colori diversi (giallo e blu) in modo che i robot possano capire da che parte tirare ed anche come sono posizionati in campo. La palla è arancione per poter essere distinta da qualsiasia altra cosa che c'è in campo.

I problemi maggiori nella realizzazione dei robot calciatori consistono proprio nell'interpretazione delle immagini provenienti dalle telecamere in modo che i numeri prodotti dal sensore per ogni pixel nell'imagine, possano essere interpretati come "palla" "robot""porta" e se ne possa determinare distanza e direzione. I robot prendono una decisione 10 volte al secondo, interpretando il contenuto dell'immagine, scambiandosi informazioni e proposte e valutando le possibili alternative in modo del tutto autonomo.

L'arbitro è umano e, come ogni arbitro, fa partire e terminare il gioco, fischia falli, e mostra cartellini gialli e rossi che comportano espulsione, quando il comportamento del robot dovesse essere scorretto.

Il Milan Robocup Team è composto da robot sviluppati interamente da studenti e ricercatori del Politecnico di Milano e dell'Università di MIlano-Bicocca. Le competenze richieste per realizzare uno di questi robot vanno dalla meccanica, all'elettronica, dalla programmazione dei calcolatori, alla telematica, dall'interpretazione dei dati sensoriali all'intelligenza artificiale, ed ognuno degli sviluppatori copre uno o più di questi aspetti. I robot in campo sono gli eredi di quelli che hano partecipato alla Nazionale Italiana ART (Azzurra Robocup Team), ormai sciolta, che nel 1999 è giunta seconda ai campionati del mondo e seconda ai campionati europei.
MRT, pur non avendo ancora ottenuto risultati importanti in campo, è tra le squade a più alta produttività scientifica.

 

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